Bioeconomy and the Italian agrifood matrix
 Gli strumenti di politica industriale per la filiera agroalimentare
14 ottobre – ore 10.00 13.30
Milano, EXPO Sala Cascina Merlata

Il Ministero dello sviluppo economico organizza, in collaborazione con l’Agenzia per la Coesione Territoriale, Invitalia SpA – Agenzia nazionale per l’Attrazione degli Investimenti e lo Sviluppo d’Impresa e Intesa Sanpaolo un evento che avrà come focus specifico le filiere produttive dell’agrifood, nell’ottica di un’indagine sulle specificità di filiera e la possibile conseguente modulazione degli strumenti a sostegno della politica industriale.

In continuità con l’iniziativa organizzata dal Ministero ad EXPO il 26 maggio scorso l’indagine si concentrerà sulle filiere della trasformazione alimentare che maggiormente investono nella bioeconomia e si qualificano per una elevata propensione all’innovazione.

Il tema della Bioeconomia è inoltre tra i temi prioritari d’azione del Punto di Contatto Nazionale OCSE, un argomento che si colloca nel contesto più ampio delle Linee Guida OCSE in materia di condotta d’impresa responsabile volte a promuovere la sostenibilità nelle pratiche aziendali.

Lo sviluppo della Bioeconomia diventa un passaggio obbligato per affrontare le grandi sfide planetarie: produzione di cibo in quantità e qualità sufficiente, mutamenti climatici, scarsità di risorse, tutela dell’ambiente, multifunzionalità dell’agricoltura, energie rinnovabili, promozione della salute, miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni, nuove opportunità di crescita e occupazione, competitività delle imprese. Tutto questo è la Bioeconomia, la sua dimensione plurisettoriale, a matrice. Molte sono le sfide scientifiche e tecnologiche che porta con se: mettere insieme idee, risorse e competenze di chi ha la materia prima, di chi sa come trasformarla e di chi sa come valorizzarla appieno, secondo un principio a “cascata” e circolare: prima il food, poi i sottoprodotti, l’ingredientistica macro e micro, la mangimistica, i bio materiali non food, il compost ed i fertilizzanti, il biogas, il bio fuel e le energie rinnovabili a chiudere il cerchio. Il tutto ha una catena del valore alla produzione che tocca in Europa circa 2.700 miliardi di euro annui ed in Italia circa 267 miliardi di euro (ben 460 miliardi di euro al consumo), dei quali due terzi vengono dall’alimentare (fresco e trasformato arrivano a circa 181 miliardi di euro alla produzione), gli altri 86 miliardi di euro divisi fra le produzioni agro forestali, la chimica verde e le bioraffinerie, le energie rinnovabili, i prodotti tessili, farmaceutici e cosmetici, i prodotti delle filiere carta, legno arredo, i nuovi biomateriali elastomerici, i nuovi prodotti biomedici, il bioetanolo ed i biocarburanti, la gestione dei sottoprodotti e del waste, per non parlare di tutto l’indotto tecnologico (macchine e processi, ICT, logistica e distribuzione, sensoristica, genetica, diagnostica, robotica, ecc.). Questi i settori coinvolti: alimentare, cosmetica, tessile, chimica, salute, energia, ambiente, waste, per il consumatore di domani e per la sostenibilità della fabbrica del futuro.

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