Buonasera! Da poche ore abbiamo chiuso la prima giornata napoletana della Settimana della Scienza della Tecnologia e dell’Innovazione Italo Cinese.

Come Assessore all’Innovazione e all’Internazionalizzazione sono molto felice di aver accolto la delegazione cinese e italiana a Napoli, nella Regione Campania, da anni amica della Cina con cui ha sviluppato una solida e proficua collaborazione in campo scientifico e tecnologico.

Durante la cerimonia di inaugurazione abbiamo visto un video che racconta questa bella storia con  numeri importanti che sostanziano i contenuti di questa straordinaria attività di cooperazione in ambito scientifico e tecnologico e che a mio avviso oggi – dopo 10  anni – può ritenersi una storia di successo e per certi versi – una vera e propria scommessa vinta.

Di questo voglio ringraziare sin da subito il BAST – Beijing Association for Science and Technology e la loro struttura operativa il BSTCC, perché è con loro che abbiamo mosso i primi passi nell’immenso mondo del gigante cinese ed è ancora con loro che festeggiamo oggi il decimo anniversario della nostra collaborazione. Parlo di scommessa perché nel 2007 quando si pensava alla Cina, si pensava ad un grande mercato che offriva condizioni molto interessanti per la delocalizzazione di imprese in cerca di manodopera a condizioni più vantaggiose.

La grande intuizione avuta da Città della Scienza – e supportata già da allora dalla Regione Campania – fu quella invece di intravedere in quell’area geografica grandi opportunità di collaborazione in campo scientifico e tecnologico, grandi opportunità per gli scambi accademici, grandi opportunità per avviare progetti di ricerca congiunti in un Paese che già all’epoca iniziava a investire risorse molto ingenti in attività di ricerca e innovazione. L’intuizione in altre parole è stata quella di proporre l’internazionalizzazione dei sistemi innovativi come leva strategica di sviluppo regionale, un apripista per tutti gli altri settori dall’agrifood al manifatturiero per arrivare al patrimonio culturale e al turismo. Oggi, quindi, se guardiamo ai numeri e a come si è arrivati alla Italy China Science, Technology and Innovation week, con i suoi due eventi organizzati nella formula back to back, possiamo parlare di una sfida vinta. La piattaforma di scambio italiana verso la Cina è vista a livello europeo come una best practice e anche a livello nazionale si stanno già avviando programmi di cooperazione in ambito scientifico e tecnologico con Paesi stranieri seguendo il format sperimentato e consolidato della China Italy week.

L’approccio della piattaforma è duplice

  • da un lato una dimensione a scala nazionale dove – rispetto alle aree di specializzazione intelligente che di fatto riprendono la logica dei cluster tecnologici nazionali – si ragiona per ambiti di eccellenza di tipo settoriale con la promozione di attività congiunta nelle singole 12 aree tematiche
  • dall’altro, una dimensione regionale, dove viene data attenzione alla strategia di specializzazione territoriale e dove le singole aree geografiche, in base alle eccellenze i termini produttivi e sulla capacità di sviluppare ricerca e innovazione vanno a definire ambiti specifici di collaborazione e di attivazione di progetti a partire dalla presenta dei distretti tecnologici ad alta tecnologia

In qualità di assessore regionale condivido a pieno questa strategia e questa impostazione che oggi proponiamo in questa sessione di lavoro in una prospettiva di cooperazione di livello multiregionale partendo da alcune ipotesi progettuali di interesse comune come quella dell’internazionalizzazione dei talenti o quella delle tecnologie e soluzioni per l’innovation city su cui ci piacerebbe avviare specifici programmi di collaborazione con i partner cinesi.

Sono stata veramente felice di avere oggi con me: Monica Barni, Vice Presidente della Regione Toscana e Lugi Campitelli, responsabile delle attività di internazionalizzazione di Lazio, oltre ovviamente al collega Amedeo Lepore, Assessore alle Attività Produttive della Regione Campania e a Domenico Arcuri Chief Executive Officer of Invitalia. Parallelamente ringrazio per la parte cinese Yin Huilong – Principal Staff Member of Headquarters Economy Development Division della Beijing Municipal Commission of Commerce, Cheng Jun – Director of the Innovation Service Center dello Zonguanchun Fengtai Science Park e Li Guoliang – Vice Chairman of Fangshan Association for Science and Technology.

Internazionalizzare vuol dire entrare in relazione, vuol dire conoscersi, vuol dire lavorare insieme, cogliere sfide insieme e per questi motivi non si può che partire dalla valorizzazione del capitale umano in un’ottica internazionale. Questa per noi è l’esperienza di Apple intorno a cui stiamo costruendo una Factory. Così come per il DREAM l’Accademy promossa da Città della Scienza sui temi della fabbricazione digitale. Questi due esempi testimoniano l’importanza di avere sui territori degli Hub di Innovazione, dei luoghi di contaminazione di competenze, di profili multidisciplinari e trasversali che insieme creano valore e sviluppano nuova economia. Oggi che ci troviamo a festeggiare i 10 anni c’è da guardare la lunga strada percorsa ma c’è anche da guardare al futuro e chiedersi dove stiamo andando quali sono le traiettorie da seguire.

Alcuni punti fondanti di questa nuova strategia non possono che essere la valorizzazione dei talenti, l’open innovation, la fabbricazione digitale e manifattura 4.0, l’agenda digitale e la contaminazione, tutti fattori chiave da concentrare in quei settori strategici ad alto potenziale. In un’ottica sempre bidirezionale: attrazione di investimenti e promozione dei sistemi innovativi, delle capacità e delle competenze in una logica di cooperazione win win.
Questo è l’appello che ho lanciato ai partner cinesi, per rispondere a sfide sempre più complesse e per questo sempre più challenging.

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